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franca cimetta.
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wp_16284420
Amministratore del forumQuesta discussione raccoglie idee e riflessioni sul nuovo testo delle indicazioni nazionali scuola dell’infanzia e primo ciclo 2025
Vittorio Del Bianco
OspitePubblico qui il link del Documento ufficiale in modo che sia disponibile alla lettura per quelli che volessero inserire i propri commenti o le proprie riflessioni
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wp_16284420.
Patrizia Lampis
OspiteLe “Nuove” Indicazioni riportano un impianto concettuale antipedagogico, orientato a ridurre il respiro educativo ad una funzione di mera tutela, anziché di apertura e trasformazione. Il documento sembra assumere la forma di ciò che Zygmunt Bauman avrebbe definito retrotopia: uno sguardo rivolto all’indietro, che cerca sicurezza in modelli del passato (e che modelli!), un paradigma che si ritrae dalla complessità del presente e che vuole limitare la capacità di pensare l’educazione come motore di trasformazione sociale.
Patrizia Lampis
Ospitefranca cimetta
OspiteInvio qualche mia riflessione sul nuovo documento Valditara.
– Perchè azzerare un lavoro valido (Ind nazionali del 2012 e Nuovi scenari 2018) Era sufficiente aggiornare alcuni aspetti..magari anche interpellando gli esperti che per 5 anni ci avevano lavorato con cura e confrontandosi con i territori e le scuole.. Perchè tanta fretta?
– Nella premessa delle Ind del 2012 (“Cultura, Scuola, Persona”) con immediatezza si sottolineava l’importanza della cultura e della scuola come luogo di mediazione
“Persona, Scuola Famiglia” : perchè? Dov è la cultura? Dov ‘è l’intercultura? La famiglia (ma non famiglie!) torna in modo ridondante– L’impostazione complessiva è un orizzonte regressivo : dal modello della complessità le Nuove Indic rimandano a quello della linearità, della semplificazione
– Le Ind del 2012 si focalizzavano (giustamente) sui traguardi di competenza comuni, queste sui contenuti, sui programmi dettagliati e discutibili, prescrittivi, trasmessi dall’alto. Torniamo a saperi frazionati, disgiunti. Dov è la trasversalità disciplinare?
– C’è una visione italiacentrica, un concetto di identità nazionale, un occidente enfatizzato. Dov è finita la dimensione interculturale? L’ educazione alla cittadinanza?
– Concetto di talento come innato, dono naturale. La visione innatista del potenziale cognitivo è pericolosa
(Baldacci): rischiamo di arrenderci ad una diseguaglianza degli esiti.– Visione dell’ “ins Magis” (quante maiuscole!!), auterevole a priori. Ma l’ autorità non si impara, si riconosce (Nigris)
– Scelte metodologiche: non possono preesistere al curricolo, si costruiscono in base ai contesti, all’osservazione, allo scambio, alla progettualità, alla realtà..
– Sui contenuti: ci sono numerose ambiguità, confusioni terminologiche, imprecisioni.
Queste solo alcune note, ma ritengo che l’impianto sia da rivedere e il confronto vero con i docenti, i dirigenti, le associazioni che da anni sia da promuovere al più presto
Franca Cimetta
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